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Scasso del terreno: tecniche, benefici e differenze con altre lavorazioni

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Lo scasso del terreno è una tecnica essenziale sia in agricoltura che in edilizia, utilizzata per preparare il suolo in profondità e garantire una crescita ottimale delle radici o la stabilità delle fondazioni. In questo articolo, esploreremo cos’è lo scasso, i suoi benefici, le tecniche più comuni e le differenze con altre lavorazioni del terreno come aratura, fresatura e livellamento.

La foto rappresenta un campo dopo che è stato eseguito lo scasso del terreno.

Cos'è e a cosa serve lo scasso del terreno

Lo scasso è una tecnica di lavorazione profonda del terreno che consiste nello smuovere e frantumare le zolle di terra fino a una certa profondità, di solito fino a 80-120 cm, eccezionalmente anche fino a 150 cm. In agricoltura, lo scopo di questo intervento è quello di aumentare la morbidezza del terreno per fare in modo che le radici possano espandersi facilmente in profondità. E’ dunque consigliabile e utilizzato soprattutto quando si pensa di impiantare qualcosa di perenne (come un vigneto, frutteto, oliveto ecc.) mentre è sconsigliato per le colture stagionali (come cereali, ortaggi ecc.). Lo scasso è utilizzato anche in edilizia per preparare il terreno all’installazione di fondazioni o infrastrutture sotterranee, come opera preparatoria al successivo scavo di sbancamento. Da non confondere con lo scasso è il dissodamento: sebbene sia anche questa una lavorazione che ha come scopo principale la messa a coltura di un terreno, presenta alcune differenze. Mentre il dissodamento prevede una lavorazione superficiale del terreno con il rompimento  delle croste superficiali per migliorare la circolazione dell’aria e dell’acqua, lo scasso è un intervento più profondo e strutturale. Inoltre di solito il dissodamento si esegue su un terreno incolto o che non è mai stato coltivato.

Benefici e vantaggi

Come spiegato, lo scasso è una tecnica fondamentale di preparazione del terreno quando si vogliono piantare alberi, vigneti o altre colture che richiedono un apparato radicale profondo.

Lo scasso comporta infatti numerosi benefici al terreno, come:

  • Miglioramento del drenaggio: il terreno scavato e aerato consente una migliore circolazione dell’acqua. Permette inoltre di individuare eventuali zone di ristagno dell’acqua.
  • Maggiore fertilità: migliora il terreno in termini di ossigenazione e idratazione. Permette di concimare il suolo più in profondità.
  • Eliminazione di radici e detriti: rimuove radici vecchie, pietre e eventuali piante infestanti.
  • Prevenzione dell’erosione: lo scasso aiuta a stabilizzare il suolo, riducendo il rischio di erosione.

Come si esegue: aratura e rippatura

Lo scasso viene praticato tradizionalmente con l’aratro trainato da un trattore con potenza elevata, come un cingolato. L’utilizzo dell’aratro è ideale per rimuovere piante infestanti e per concimare in profondità, in quanto garantisce una inversione totale del terreno. L’aratura varia in profondità a seconda del tipo di terreno: per terreni con zollosità elevata si preferisce un’aratura media, mentre per terreni argillosi o limosi si opta per una maggiore profondità per evitare una lavorazione troppo superficiale.

Lo scasso può essere eseguito anche con la rippatura, attraverso l’utilizzo di scarificatori pesanti. Viene eseguito praticando tagli paralleli nel terreno senza alterarne il profilo e per questo richiede di solito una successiva aratura medio profonda per l’incorporamento di ammendanti e concimi.

Tipologie di scasso

Esistono infine diverse tecniche per praticare lo scasso a seconda dello scopo e dell’utilizzo del terreno:

  • Scasso a buche: prevede la creazione di buche profonde in punti specifici dove saranno posizionate le piante. Si tratta di una tecnica utilizzata principalmente nei vigneti a sesto ampio o per la sostituire piante singole.
  • Scasso a trincea/ a fosse: consiste nella creazione di una fossa profonda. Viene spesso utilizzato lungo i filari del vigneto utilizzando un aratro o un escavatore. 
  • Scasso reale o totale: chiamato così perchè coinvolge la lavorazione dell’intera superficie del terreno con una aratura o rippatura profonda.

Le altre lavorazioni del terreno: aratura, fresatura e livellamento

Le diverse tecniche di lavorazione del terreno, come l’aratura, la fresatura e il livellamento, vengono spesso confuse tra loro, ma ciascuna ha uno scopo specifico:

  • Aratura: è una lavorazione superficiale che prevede la rottura e il ribaltamento delle zolle di terra. Si utilizza soprattutto per preparare il suolo alla semina, rendendolo più soffice e arieggiato.
  • Fresatura: è una lavorazione più fine rispetto all’aratura e si effettua dopo di essa. La fresatura serve a sminuzzare ulteriormente le zolle di terra, creando una superficie uniforme e pronta per le colture.
  • Livellamento: processo che prevede l’appiattimento e la regolarizzazione della superficie del terreno, particolarmente utile in ambito edilizio per preparare l’area alla costruzione o, in agricoltura, per facilitare l’irrigazione.

Ogni tecnica ha un ruolo preciso nel miglioramento della qualità del suolo e nella preparazione per l’uso agricolo o edilizio, e la scelta del metodo più appropriato dipende dalle esigenze specifiche di ciascun caso.

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