Alle nostre latitudini non possiamo fare a meno degli impianti negli edifici, di condizionamento e raffrescamento in estate e di riscaldamento in inverno. Un impianto di riscaldamento ha lo scopo di riscaldare in inverno e di mantenere all’interno di un locale di un’abitazione o di qualsiasi altro tipo le condizioni di benessere e comfort termico.
Gli impianti di riscaldamento a pavimento assicurano una migliore distribuzione del calore, un riscaldamento uniforme in ogni punto dell’ambiente e minori consumi. Scopriamo le componenti e lo schema dell’impianto di riscaldamento a pavimento.
Tubazioni schema impianto di riscaldamento a pavimento (foto di Krenok 43 – Fonte: pixabay.com) |
Tipologie impianti di riscaldamento
Possiamo distinguere tra tre tipologie diverse di impianti di riscaldamento:
- Il teleriscaldamento: in questo caso il calore viene prodotto a grande distanza dalle abitazioni, e viene distribuito attraverso un’apposita rete di trasporto; In genere questo sistema viene usato per riscaldare interi quartieri e spesso la produzione di calore è in genere accoppiata alla produzione di energia elettrica (si parla allora di cogenerazione).
- Gli impianti centralizzati: qui il calore prodotto viene fornito per riscaldare un intero edificio o un insieme di edifici facente parte di un complesso residenziale.
- Gli impianti autonomi: ovvero impianti termici unifamiliari con la singola caldaia che servono a riscaldare una sola unità abitativa.
Quali sono gli elementi di un impianto di riscaldamento
Gli elementi principali di un impianto di riscaldamento, di qualunque tipologia esso sia, sono:
- un generatore di calore: in genere sono le caldaie del tipo tradizionale o quelle a più alta efficienza energetica a condensazione. È possibile poi integrare le fonti di energia tradizionali, con fonti rinnovabili come ad esempio i pannelli solari termici, quelli fotovoltaici,
o altre ancora:
- delle tubazioni
- un sistema di regolazione e contabilizzazione.
- dei terminali: quelli più tradizionali come i termosifoni in ghisa o acciaio, radiatori, ventilconvettori e scaldasalviette, oppure quelli che si usano molto adesso nelle nuove abitazioni gli impianti a riscaldamento a pavimento con tutti i loro vantaggi.
Come si posa l’impianto di riscaldamento a pavimento
Una volta deciso come posizionare nel pavimento i tubi, a serpentina o a spirale, si procede ad installare una barriera anti-umidità. Poi occorre posizionare i collettori in acciaio che vanno collegati all’impianto idraulico della caldaia. Si procede a posare, a ridosso del perimetro, la cornice e a stendere al suo interno il sistema isolante costituito da pannelli di polietilene espanso.
All’interno dei pannelli isolanti viene poi posizionato, il sistema di tubazioni, dove scorre l’acqua riscaldata all’interno. Una volta completata l’installazione si posiziona il massetto, non più alto di 3 cm, sopra al quale si procede alla posa del pavimento.
Le due tipologie di impianti domestici più comunemente utilizzati: vantaggi e svantaggi
Un impianto tradizionale: caldaia e radiatori (o ventilconvettori)
Negli impianti di riscaldamento di tipo tradizionale il calore viene distribuito dalla caldaia ai caloriferi attraverso delle tubazioni utilizzando il meccanismo della convezione. In questo modo però il riscaldamento dell’aria avviene solo in alcuni punti localizzati, può venir percepito dall’uomo in modo sgradevole.
Questi impianti hanno un costo iniziale decisamente inferiore a quelli a pavimento e si realizzano molto più velocemente ma sono molto meno efficienti, offrono un minor confort ambientale e a lungo andare sono più dispendiosi nei consumi.
Un impianto radiante a pavimento: Vantaggi e svantaggi
Sono molti i vantaggi per cui al giorno d’oggi, se si devono affrontare importanti lavori di ristrutturazione o nelle nuove costruzioni, conviene installare un impianto di riscaldamento a pavimento. Sono innumerevoli i vantaggi, sia da un punto di vista prestazionale, che architettonico e di confort ambientale.
Tali vantaggi sono:
- gli impianti di riscaldamento a pavimento si possono abbinare a una caldaia a condensazione, pompa di calore e integrata con energie rinnovabili, risparmiando e facendo bene all’ambiente;
- l’assenza di corpi scaldanti consente una completa libertà di arredamento e l’eliminazione di sgradevoli movimenti di polvere;
- Si raggiunge lo stesso livello di comfort rispetto ad un sistema tradizionale con una temperatura ambiente inferiore di 2 °C, permettendo di risparmiare fino ad 15/20% sui costi energetici;
- gli ambienti non sono soggetti a correnti d’aria e la temperatura si mantiene a livello uniforme in ogni punto e quota della stanza;
- con gli impianti di riscaldamento a pavimento si ottiene una ripartizione del calore uniforme negli ambienti, fornendo un migliore grado di benessere e comfort delle persone;
- altro importante vantaggio è poi la flessibilità architettonica ovvero eliminando i termosifoni posso disporre l’arredamento con estrema flessibilità.
- gli impianti radianti a pavimento funzionano sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.
Sarebbe tutto troppo bello per essere vero. Purtroppo però gli impianti di riscaldamento a pavimento non presentano solo vantaggi ma anche qualche svantaggio.
- è necessario richiedere un progetto ad un architetto o un tecnico impiantista competente in grado di effettuare lo schema dell’impianto di riscaldamento, per stabilire con esattezza il costo da sostenere;
- lo svantaggio maggiore è legato ad eventuali danni o malfunzionamenti delle tubazioni. In questo caso per intervenire è necessario procedere con la rimozione parziale del rivestimento con costi non indifferenti.
Schema impianto di riscaldamento
Lo schema di un impianto di riscaldamento a pavimento è molto semplice ed è così costituito: ci sono vari tubi, collegati ad una caldaia (in genere a condensazione), disposti a serpentina o a spirale, in cui viene pompata acqua ad una temperatura che si aggira intorno ai 30/40 gradi centigradi. La differenza tra i due sistemi è che in quello a spirale i tubi di mandata sono paralleli ai tubi di ritorno, mentre in quello a serpentina i tubi vengono incrociati.
La normativa di riferimento per progettare lo schema di un impianto di riscaldamento è la UNI EN 1264. E’ importante dimensionare correttamente l’impianto di riscaldamento rispettando la normativa per avere un calore ben distribuito in maniera uniforme su tutta la casa. In passato infatti il dimensionamento e lo schema dell’impianto di riscaldamento veniva fatto in maniera errata causando disagi per le elevate temperature in punti localizzati.
Oggi rispettando le normative questo problema non esiste più e infatti negli ultimi anni l’impianto di riscaldamento a pavimento ha preso il sopravvento perchè permette di avere una calore uniforme eliminando i termosifoni, lo si può abbinare con caldaie a condensazione e energie rinnovabili, e si ha un notevole risparmio energetico.
Quanto costa un impianto di riscaldamento
I prezzi di un impianto di riscaldamento a pavimento, variare da 70 euro fino a 110 euro al metro quadro quindi c’è una grossa spesa iniziale da sostenere che spesso scoraggia, anche se poi l’investimento lo si recupera nel tempo. Ma sebbene il costo possa essere maggiore rispetto ai tradizionali termosifoni i vantaggi economici e di comfort abitativo sono sicuramente maggiori e il risparmio in bolletta è assicurato. Normalmente l’impianto di riscaldamento a pavimento viene associato a una caldaia a condensazione oppure a una pompa di calore.