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Si può chiudere un balcone?

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Si può chiudere un balcone?

Se vi siete ritrovati a leggere questo articolo è perché volete dare una nuova vita al vostro balcone che nei mesi più freddi non potete utilizzare e nei mesi più caldi non riuscite ad utilizzare come vorreste.  Vedremo insieme come procedere se volete imbarcarvi in questo tipo di opere ,che se realizzate a dovere possono creare soluzioni abitative e estetiche degne di nota.
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Foto di PublicDomainArchive, fonte: Pixabay.com

Permessi edilizi si o no?

Se volete chiudere il vostro balcone è bene che prima di iniziare i lavori vi informiate presso l’Ufficio Tecnico Comunale sui permessi obbligatori per realizzare la vostra opera. Normalmente il permesso di costruire deve essere richiesto dai privati e rilasciato dal comune quando il balcone viene chiuso in modo permanente e quindi viene creato un nuovo ambiente abitabile all’interno della vostra casa. Se, ipoteticamente, non faceste richiesta e procedeste con la costruzione senza gli adeguati permessi la vostra opera risulterebbe abusiva e quindi punibile con multe salatissime, la demolizione della struttura costruita e anche una possibile denuncia penale. I permessi di costruire diventano quindi obbligatori per legge quando andate a cambiare la volumetria dell’ambiente andando ad aumentarla e lo rendete abitabile. 

Chiudere il balcone in una casa indipendente o in un condominio

Ovviamente immaginerete già che le procedure saranno diverse da un caso all’altro.
Per quanto riguarda la casa indipendente sarà sufficiente verificare la tipologia di permessi necessari alla messa in opera presso l’ufficio tecnico del vostro comune di residenza. Per quanto riguarda il resto, nessuno potrà contestarvi la natura dell’opera, lo stile o quant’altro in quanto si tratta della vostra abitazione privata che non ha niente a che fare con gli edifici circostanti. Ovviamente se abitate in un centro storico la storia cambia perché dovete attenervi allo stile architettonico preesistente e non deturparlo con opere che non centrano assolutamente nulla con il contesto. Immaginatevi una casa ultra-moderna in Piazza San Marco a Venezia, oppure tra le famose calli che contraddistinguono questa città unica al mondo, andrebbe a rovinare lo stile generale caratteristico del luogo. 
Se invece abitate in un condominio, una volta chiesti i relativi permessi in comune, dovrete anche rispettare due regole fondamentali:
  1. RISPETTARE IL DECORO ARCHITETTONICO DELL’EDIFICIO che va inteso nella sua interezza e cioè che dovrà essere conforme all’intera struttura e al suo stile. Se non rispettate questo punto rischiate che la vostra opera venga bocciata alla prima riunione condominiale e che quindi ci rimettiate anche economicamente.
  2. NON DOVETE COMPROMETTERE L’EQUILIBRIO STRUTTURALE DELLO STABILE  e quindi è consigliabile che vi rivolgiate ad un tecnico esperto che farà un’adeguate valutazione dei pesi che andrete ad aggiungere all’intero immobile. Questo punto è decisamente importante per evitare spiacevoli incidenti. 

Quindi se abitate in un condominio, prima di iniziare i lavori, è consigliabile informare gli altri condomini alla prima assemblea e fornire anche i progetti e le autorizzazioni richieste in modo che se qualcosa non va potrete correggerla prima di spendere dei soldi inutilmente su un’opera che potrebbe esservi contestata anche se già finita. 

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Foto di Patrick Turban, fonte: Pixabay.com

Soluzioni per chiudere un balcone

Veniamo al fulcro dell’intero articolo e cioè le soluzioni per chiudere il vostro balcone.
  1. TRASFORMARE IL BALCONE IN UNA VERANDA è la soluzione più utilizzata in questo caso perché permette di aumentare la volumetria del balcone e creare una stanza in più nella vostra casa. Per legge la veranda non può prevedere parti in muratura perché in caso vi venisse chiesto di rimuoverla dovete poterlo fare senza problemi alcuni. Quindi la struttura portante potrà essere realizzata in : LEGNO, PVC o ALLUMINIO  trattati per resistere all’esterno. La struttura verrà ancorata a terra o a pavimento per consentirne una buona stabilità. Potrete scegliere il tipo di vetrata che volete basta che sia adatta all’esterno e che consenta di mantenere una temperatura adeguata all’interno della stanza. Per scegliere comunque la soluzione migliore è estremamente consigliabile che vi affidiate ad un professionista che valuterà tutti gli aspetti necessari al fine di avere il miglior risultato finale possibile.
  2. CHIUDERE IL BALCONE CON UNA TETTOIA è decisamente meno macchinoso rispetto all’installazione di una veranda perché si tratta essenzialmente di una struttura che poggia su quattro sostegni ed è dotata solo di una superficie superiore che funge da tetto e da riparo per la superficie su cui andrete a posizionarla. Questo metodo andrà a creare un ambiente che si manterrà esterno rispetto al resto della casa ma che con qualche accorgimento può diventare usufruibile anche durante l’inverno se non ci sono temperature troppo rigide. 
  3. UTILIZZARE LE PERGOLE BIOCLIMATICHE è senz’altro la soluzione più innovativa in quanto queste strutture sono dotate di lame orientabili che reagiscono ai mutamenti climatici regolando la loro inclinazione in caso di pioggia, sole o qualsiasi evento climatico e possono anche essere integrati sistemi di chiusura laterale così da ricreare una veranda.
  4. UTILIZZARE DELLE SEMPLICI TENDE è il metodo più economico che potreste adottare in caso non abbiate un budget molto alto. 

Quindi queste sono le soluzioni per chiudere il vostro balcone, ovviamente le prima tre che abbiamo visto non sono molto economiche ma senz’altro si tratta di soluzioni durature nel tempo e che non dovrete sostituire con scadenza troppo corte. Per quanto riguarda la veranda e la tettoia sono soluzioni che vi dureranno a vita se farete le dovute manutenzioni e i trattamenti necessari perché resistano agli agenti atmosferici che andando avanti negli anni diventano sempre più aggressivi. Come sempre l’ultimo consiglio che mi sento di dare è  di essere sempre attenti all’ambiente quando fate dei lavori e comprate dei materiali per questi ultimi.

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