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Soletta collaborante: cos’è, tipologie e spessori

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La soletta collaborante o solaio collaborante è una tecnologia
che viene impiegata nel recupero dei solai esistenti e nelle nuove
costruzioni, per adeguamenti sismici e per l’incremento della capacità
portante nei solai, vediamo come si realizza.

soletta collaborante
Ferri d’armatura soletta collaborante (foto di 652234 – Fonte:
pixabay.com)

Cos’è la soletta collaborante?

La soletta collaborante è una tecnologia che viene impiegata nel
recupero dei solai esistenti e nelle nuove costruzioni, per adeguamenti
sismici e per l’incremento della capacità portante nei solai, vediamo come si
realizza.

Il solaio è una struttura orizzontale che costituisce la copertura e il
sostegno dei piani intermedi degli edifici. La
soletta in calcestruzzo armato è rappresentata dallo strato più estremo
del solaio e si può definire collaborante quando è presente un
interconnessione tra struttura portante e soletta in calcestruzzo armato.

Interconnessione tra struttura portante e soletta collaborante

L’interconnessione tra struttura portante e soletta può essere
realizzata mediante interconnessione meccanica o chimica. L’interconnessione
meccanica viene realizzata mediante l’installazione di connettori specifici e
differenti a seconda del tipo di materiale costituente la struttura portante
del solaio. L’interconnessione chimica, invece, viene realizzata mediante la
posa a pennello di un adesivo epossidico composto da due componenti, una
resina ed un indurente.

Il sistema meccanico si basa sull’impiego di un
connettore metallico
, questo, ha la funzione di collegare il solaio con la soletta in
calcestruzzo armato impedendone lo scorrimento reciproco. Creando una
struttura mista con una continuità strutturale, specie nel caso di recupero di
solai esistenti.

Il connettore è di fatto l’elemento atto a trasferire lo sforzo di taglio ed è
realizzato secondo due tipologie:

  1. Connettore industrializzato: composto da elementi fissati alla
    struttura portante con apposite viti è il tipo di connettore che garantisce
    maggiore sicurezza ed affidabilità, inoltre, sono semplici e facili da
    posare.
  2. Connettore non industrializzato: composto da barre metalliche piegate
    ad “L” e assicurate alla struttura portante con specifici collanti
    epossidici.

Il sistema meccanico è applicabile a tutti i tipi di solaio: ligneo,
metallico, laterocemento e calcestruzzo.

Il sistema chimico è finalizzato ad ottenere lo stesso comportamento della
connessione meccanica, la stesa dell’adesivo epossidico permette ai due
elementi, struttura portante e soletta in c.a., di aderire in maniera
efficacie, garantendo un elevata trasmissione delle sollecitazioni taglianti,
grazie all’elevata resistenza di adesione. Il sistema chimico è applicabile a
solai in laterocemento e calcestruzzo.

Tipologie di solaio e relativa connessione con soletta collaborante

La soletta collaborante, la modalità di realizzazione e di posa dei
connettori, varia a seconda delle tipologie costruttive del solaio.

Di seguito si riportano le tre tipologie principali di solaio con le relative
connessioni alla soletta collaborante:

  • Solaio in legno: Nei solai lignei la posa dei connettori avviene avvitando la vite obliqua,
    sulla mezzeria della trave principale, con passo ravvicinato in
    corrispondenza della muratura perimetrale e più distanziato in
    corrispondenza della mezzeria della trave. Per proteggere la struttura,
    generalmente si interpone tra connettore e struttura un idonea membrana
    impermeabile e traspirante.
  • Solaio in latero-cemento: Nei solai in latero-cemento i connettori vengono fissati in corrispondenza
    della mezzeria della sezione di trave.
  • Solaio in acciaio:
    Nei solai in acciaio il connettore può essere assicurato direttamente alle
    travi principali sia sull’anima che sulle ali a patto che lo spessore
    dell’anima non sia inferiore agli 8 mm.

Migliorie derivanti dalla scelta del solaio con soletta collaborante

L’impiego di questo tipo di tecnologia per gli interventi di recupero di
strutture esistenti o per gli interventi di nuova realizzazione, permettono di
ottenere una struttura orizzontale che vanta i seguenti aspetti
migliorativi:

  • Aumento della portata del solaio: La connessione della soletta con la
    struttura portante del solaio permette di irrobustire staticamente la
    struttura, rendendola compatibile con carichi del 200% superiori rispetto
    alla medesima configurazione priva di connessioni.
  • Migliore comportamento flessionale del solaio: Conseguimento di
    maggiore rigidezza di piano del solaio e conseguente riduzione della freccia
    in mezzeria e delle relative vibrazioni provocate dal calpestio.
  • Migliore comportamento sismico: La realizzazione di una nuova soletta
    calcestruzzo armato interconnessa al solaio ed alle murature perimetrali
    permette di migliorare il comportamento sismico dell’intero edificio. Si
    viene a formare un diaframma di piano in grado di trasferire le azioni
    orizzontali del sisma alle pareti dell’edificio. Il diaframma, inoltre,
    contribuisce a vincolare la deformazione fuori piano delle murature
    prevenendone il collasso.
  • Incremento delle prestazioni tecniche del divisorio orizzontale: La
    soletta può essere abbinata a:

    • materassini acustici anti-calpestio per incrementare l’isolamento acustico;
    • massetti di finitura leggeri, contribuiscono al miglioramento della
      trasmittanza termica con conseguente incremento dell’isolamento termico
      del divisorio orizzontale.

Infine, grazie ai materiali di cui è composto, incrementa la
capacità di resistere al fuoco, specie se impiegato in recuperi strutturali
sull’esistente. 

Recupero dei solai di copertura per sopraelevazione: Se in strutture
esistenti, si necessita di sopraelevazione, la soletta collaborante risulta
essere la soluzione migliore per permettere di rendere utilizzabile l’ultimo
solaio del vecchio edificio, in quanto, viene ad acquisire tutte le
caratteristiche già esposte precedentemente.

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