In base alla relazione sullo stato del mercato nazionale dell’elettricità e del gas dell’Autorità per l’energia, sono stati analizzati gli effetti dell’apertura alla concorrenza sul mercato, ed è emerso una possibile stangata da 5,7 miliardi di euro, per effetto del sistema di incentivi alle rinnovabili.

Stangata alle rinnovabili
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas, come richiesto dalla Legge sviluppo del 2009, ha elaborato un’analisi trasmessa al Parlamento sullo stato del mercato nazionale dell’elettricità e del gas. Da questa relazione è emerso chiaramente il rischio di una vera e propria stangata delle rinnovabili pari a 5,7 milioni di euro.
Tale stangata in arrivo sulle bollette degli italiani, sarebbe l’effetto del sistema di incentivi fiscali delle fonti di energia rinnovabili. Se da un lato le fonti rinnovabili costituiscono “una grande opportunità” è necessario però che i sistemi di incentivazione ed i relativi oneri di sistema in bolletta dovrebbero essere definiti e dimensionati con criteri di massima efficienza.
L’Authority ha stimato che gli italiano hanno visto un incremento in bolletta dai 2,5 miliardi di euro del 2009 per arrivare ai 3,4 miliardi del 2010 e nel 2011 potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro.
La tassa occulta sulle rinnovabili
Questa stangata viene anche definita come la tassa occulta sulle rinnovabili o per meglio dire la “mini-patrimoniale” del solare. Il governo infatti prevede di effettuare dei prelievi sulle strutture installate e inasprire il regime fiscale sui terreni usati per il fotovoltaico.
Nella legge di Bilancio 2024 con il decreto IRPEF, che sta facendo il suo iter di approvazione in Parlamento, si potrebbe avere un impatto negativo per tutti i progetti di installazione di nuovi impianti alimentati con fonti rinnovabili e in particolare per il fotovoltaico a terra. Questo porterà un inevitabile aumento dei costi per i diritti di superficie.
Per gli impianti che superano i 20 kW è prevista una tassa di 10 euro al kW per i primi tre anni. In realtà si pagano già le tasse per gli impianti a energia rinnovabile e questa potrebbe essere un’ulteriore tassa che va ad aggravare gli italiani. In questo modo si rischia che invece di incentivare la produzione da rinnovabili si ottenga l’effetto contrario.
LEGGI ANCHE: