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Struttura impianto di scarico domestico

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Struttura impianto di scarico domestico: cos’è e come funziona

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Impianto di scarico domestico (foto di Brett_Hondow – Fonte: https://pixabay.com)


Com’è composto un impianto di scarico domestico

Un impianto di scarico domestico serve ad allontanare le acque reflue (acque sporche e inquinate) provenienti dagli scarichi di bagni e cucine, facendole confluire nella fognatura pubblica dove verranno depurate. I detersivi per lavare i piatti e il sapone per lavarci, il wc, la lavatrice e la lavastoviglie producono quelle che si chiama no acque reflue grigie e nere che vanno allontanate e depurate prima di finire nella pubblica fognatura tramite un impianto di scarico domestico.
L’acqua reflua che viene prodotta in casa è allontanata da tutto un sistema di tubazioni che prende il nome di impianto di scarico domestico;è questo impianto è formato dalle seguenti parti:

  • tubazioni orizzontali che raccordano i singoli apparecchi ed elettrodomestici alle colonne di scarico verticali all’interno delle murature; 
  • colonne di scarico che portano a livello del piano terra le acque reflue;
  • pozzetti di raccordo alla fognatura alla base delle colonne di scarico;
  • sfiato di ventilazione sul tetto.


Come funziona un  impianto di scarico domestico?

L’impianto di scarico domestico serve per confluire le acque reflue grigie e nere prodotte dagli scarichi di bagni e cucine in una fossa biologica dove vengono filtrate e depurate per poi essere immesse nella pubblica fognatura e nel collettore comunale. L’adozione degli impianti di scarico domestici e della rete fognaria ha permesso di ridurre odori malattie e infezioni nelle città. Fino al 1800 infatti le città erano maleodoranti e le malattie e le infezioni facevano moltissimi morti oltre ad esserci miasmi e odori pestilenziali. Oggi diamo tutto per scontato ma l’adozione di questo impianto di scarico domestico ha migliorato moltissimo la qualità della vita garantendo pulizia e igiene.
Sono presenti delle tubazioni (in genere in PVC) di vari diametri e con varie pendenze nel massetto del pavimento, che vanno a confluire nelle colonne di scarico presenti al’interno delle pareti. Le colonne di scarico non sono altro che una serie di tubazioni rettilinee messe in posizione strategiche rispetto a bagni e cucine, collegate tramite raccordi (i più comuni sono i raccordi a “T” o a “Y”), che raccolgono le acque dei singoli sanitari.

Gli scarichi sono collegati a una tubazione di sfiato che li mantiene a pressione ambiente, attraverso la valvola di sfiato o ritegno, che è inserita all’estremità superiore della colonna e impedisce all’aria di uscire, evitando i cattivi odori. Anche i sanitari del bagno e il lavello della cucina sono dotati di un sifone in modo che l’acqua contenuta all’interno costituisca una chiusura stagna, che isola la tubazione di scarico dall’esterno.


Tipologie di impianti di scarico

Esistono due tipi fondamentali di impianto di scarico domestico:

  1. impianto a doppia tubazione: qui lo smaltimento di acque bianche e nere è separato;
  2. impianto a tubazione unica: lo smaltimento delle acque reflue confluisce in un’unica colonna di scarico. 

Il sistema a doppia tubazione è sicuramente migliore perchè impedisce la formazione del reflusso delle acque del wc ma è anche più costoso; infatti sempre più spesso nella realizzazione di nuovi condomini o in edifici multi piano viene realizzato l’impianto a tubazione unica, in quanto i sanitari di solito sono incolonnati uno sopra l’altro. Una volta venivano convogliate in un’unica fossa tramite un’unica tubazione acque bianche, grigie e nere senza che vi fisse una vera e propria depurazione efficace. Oggi nelle nuove costruzioni è obbligatoria il trattamento con linee e tubazioni divise per acque bianche, grigie e nere che vanno a finire in appositi impianti di trattamento come le fosse biologiche, i degrassatori e i disoleatori. In questo modo si garantisce una perfetta depurazione riducendo l’inquinamento ambientale delle falde acquifere.

Che differenza c’è tra “acque bianche” e “acque nere”

Le acque reflue domestiche o di scarico, provenienti dagli scarichi di bagni e cucine delle nostre case, si distinguono in 2 distinte categorie:

  1. Acque bianche
  2. Acque nere.

Le acque bianche non sono ritenute nocive per la salute pubblica e tra queste ci sono:

  • Acque provenienti dai pluviali o meteoriche di dilavamento provenienti da tutte le aree aperte impermeabilizzate quali, strade, parcheggi, tetti, cortili, ecc.;
  • Acque utilizzate per il lavaggio delle strade;
  • Acque di raffreddamento provenienti da attività industriali.

Le acque nere invece  sono nocive per la salute dell’uomo perchè contengono i rifiuti riconducibili ad attività umane domestiche o industriali. Queste si dividono in:

  • Acque fecali provenienti da vasi igienici e orinatoi dei bagni;
  • Acque saponate grasse: provenienti da lavelli e lavastoviglie delle cucine,
  • Acque grigie o bionde provenienti da docce, vasche, lavabi e bidet dei bagni, lavelli e lavastoviglie delle cucine, lavabiancherie o lavatrici delle lavanderie;
  • Acque di scarico industriale: provenienti da scarichi industriali.
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