Struttura impianto di scarico domestico: cos’è e come funziona
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Impianto di scarico domestico (foto di Brett_Hondow – Fonte: https://pixabay.com) |
Com’è composto un impianto di scarico domestico
L’acqua reflua che viene prodotta in casa è allontanata da tutto un sistema di tubazioni che prende il nome di impianto di scarico domestico;è questo impianto è formato dalle seguenti parti:
- tubazioni orizzontali che raccordano i singoli apparecchi ed elettrodomestici alle colonne di scarico verticali all’interno delle murature;
- colonne di scarico che portano a livello del piano terra le acque reflue;
- pozzetti di raccordo alla fognatura alla base delle colonne di scarico;
- sfiato di ventilazione sul tetto.
Come funziona un impianto di scarico domestico?
Sono presenti delle tubazioni (in genere in PVC) di vari diametri e con varie pendenze nel massetto del pavimento, che vanno a confluire nelle colonne di scarico presenti al’interno delle pareti. Le colonne di scarico non sono altro che una serie di tubazioni rettilinee messe in posizione strategiche rispetto a bagni e cucine, collegate tramite raccordi (i più comuni sono i raccordi a “T” o a “Y”), che raccolgono le acque dei singoli sanitari.
Gli scarichi sono collegati a una tubazione di sfiato che li mantiene a pressione ambiente, attraverso la valvola di sfiato o ritegno, che è inserita all’estremità superiore della colonna e impedisce all’aria di uscire, evitando i cattivi odori. Anche i sanitari del bagno e il lavello della cucina sono dotati di un sifone in modo che l’acqua contenuta all’interno costituisca una chiusura stagna, che isola la tubazione di scarico dall’esterno.
Tipologie di impianti di scarico
- impianto a doppia tubazione: qui lo smaltimento di acque bianche e nere è separato;
- impianto a tubazione unica: lo smaltimento delle acque reflue confluisce in un’unica colonna di scarico.
Il sistema a doppia tubazione è sicuramente migliore perchè impedisce la formazione del reflusso delle acque del wc ma è anche più costoso; infatti sempre più spesso nella realizzazione di nuovi condomini o in edifici multi piano viene realizzato l’impianto a tubazione unica, in quanto i sanitari di solito sono incolonnati uno sopra l’altro. Una volta venivano convogliate in un’unica fossa tramite un’unica tubazione acque bianche, grigie e nere senza che vi fisse una vera e propria depurazione efficace. Oggi nelle nuove costruzioni è obbligatoria il trattamento con linee e tubazioni divise per acque bianche, grigie e nere che vanno a finire in appositi impianti di trattamento come le fosse biologiche, i degrassatori e i disoleatori. In questo modo si garantisce una perfetta depurazione riducendo l’inquinamento ambientale delle falde acquifere.
Che differenza c’è tra “acque bianche” e “acque nere”
- Acque bianche
- Acque nere.
- Acque provenienti dai pluviali o meteoriche di dilavamento provenienti da tutte le aree aperte impermeabilizzate quali, strade, parcheggi, tetti, cortili, ecc.;
- Acque utilizzate per il lavaggio delle strade;
- Acque di raffreddamento provenienti da attività industriali.
- Acque fecali provenienti da vasi igienici e orinatoi dei bagni;
- Acque saponate grasse: provenienti da lavelli e lavastoviglie delle cucine,
- Acque grigie o bionde provenienti da docce, vasche, lavabi e bidet dei bagni, lavelli e lavastoviglie delle cucine, lavabiancherie o lavatrici delle lavanderie;
- Acque di scarico industriale: provenienti da scarichi industriali.