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Tinteggiatura facciate esterne: analisi preliminare e ciclo applicativo

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La tinteggiatura delle facciate esterne degli edifici è una cosa molto
importante e che deve essere fatta da ditte specializzate rispettando il
Regolamento Comunale. La tinteggiatura delle facciate, secondo il
Testo Unico dell’edilizia, rientra nei lavori di
manutenzione ordinaria
e precisamente nella categoria delle opere di restauro e risanamento
conservativo. Proprio per questo motivo la titnteggiatura delle facciate
esterne degli edifici riesntra negli incentivi fiscali previsti con il
Bonus Facciate. 

tinteggiatura facciate-venezia-murano
Facciate colorate a Burano – Venezia (foto di lenalindell20 – Fonte:
pixabay.com)

Analisi preliminare

La prima cosa da fare prima di affrontare un lavoro di
tinteggiatura della facciata di un edificio è fare un’attenta analisi
dei costi/benefici. Un lavoro bene fatto a regola d’arte, fatto da personale
esperti e qualificato che utilizza prodotti di qualità, garantisce un effetto
migliore e a più lunga durata a discapito però del prezzo. In sostanza in
queste occasioni risparmiare e spendere troppo poco  potrebbe essere
controproducente.

Solitamente una ditta seria che interviene sulla facciata di un edificio opera
(o dovrebbe operare) secondo queste tre fasi:

  1. Studio del tipo di intervento:
  2. Redigere una proposta articolata ed esaustiva con eventualmente una
    proposta alternativa (o più di una) assieme a un preventivo di offerta
    economica;
  3. Allegare tutta la documentazione necessaria che prevede: relazione
    tecnica con indicato i materiali, il tipo di intervento eseguito, schede
    tecniche dei materiali con le voci di capitolato e le varie certificazioni
    che “certificano” la qualità.

Studio del tipo di intervento

Come abbiamo appena detto un lavoro ben fatto passa attraverso diverse
fasi operative. Fra queste la più importante e significativa è
certamente la prima, ovvero lo studio del tipo di intervento. E’ qui che dopo
un’attenta analisi dello stato di fatto si decide come intervenire e come
operare.

Lo studio del tipo di intervento si suddivide nelle seguenti sottofasi:

  • verifica dello stato di salute del supporto murario, come ad esempio la
    verifica e il controllo della presenza di umidità;
  • identificare le varie patologie presenti in modo da proporre le giuste
    soluzioni;
  • scrivere dettagliatamente attraverso un report lo stato attuale in modo da
    evitare dimenticanze ed evitare errori durante i lavori;
  • svolgere la verifica sull’intero manufatto in modo da mettere in relazione
    l’intervento con tutto l’insieme.

E’ importante ricordare che molto spesso non sono solo gli agenti esterni a
rovinare e deteriorare l’intonaco e la tinteggiatura delle facciate, ma il più delle volte ci sono delle
anomalie all’interno dell’edifico e delle strutture (soprattutto in edifici
vecchi che hanno più di vent’anni). Sarebbe opportuno quindi cercare di
intervenire (quando possibile) in modo da eliminare le cause che provocano il
deterioramento, altrimenti si rischia di dare il colore alle pareti e dopo
pochi anni si ripresenta il problema, che di solito è di tipo estetico.

LEGGI ANCHE:
Quando rifare l’intonaco

Ripristino delle tinteggiature

Gli interventi di ripristino delle tinteggiature o ricoloritura degli
edifici, sono solitamente considerati solamente operazioni destinate a
rinnovare l’aspetto delle facciate. In realtà la finitura superficiale svolge
anche un importante ruolo protettivo e di
complementarietà funzionale delle pareti esterne, degli intonaci e
degli elementi decorativi. Esiste un rapporto di mutua dipendenza tra le
tinteggiature e i loro supporti murari: una
buona tinteggiatura, realizzata con materiali adatti e compatibili,
giova sicuramente all’efficacia del supporto e, viceversa, un buon supporto
giova alla durata della tinteggiatura.

I deterioramenti delle tinteggiature esterne infatti sono spesso
causati, oltre che da loro difetti intrinsechi, anche da una insufficiente
preparazione delle superficie e dalla incompatibilità tra i materiali del
supporto (intonaci e tinte esistenti) e i prodotti vernicianti impiegati.

Per ottenere buoni risultati è quindi indispensabile porre mano alle
operazioni di tinteggiatura sulla base di un progetto che definisca le fasi
di:

  • risanamento della parete,
  • preparazione del supporto (asportazione di pitture esistenti, lavatura,
    raschiettatura, scrostatura, stuccatura, etc.)
  • applicazione della finitura

utilizzando i prodotti più adatti in funzione della situazione specifica e
della natura delle superfici da trattare.

Cosa sono i piani colore

I piani colore, contenuti in molti Regolamenti Edilizi, sono l’insieme
delle prescrizioni tese a controllare la qualità dell’ambiente urbano per
quanto riguarda il colore della facciata degli edifici. Essi
rappresentano una guida per le scelte di carattere cromatico relative a
tutte le parti edilizie direttamente aggettanti sullo spazio pubblico e
semipubblico, o anche soltanto da essi visibili. In questo senso forniscono
indicazioni sui materiali e sulle tinte da impiegare nella decorazione delle
facciate tramite cartelle cromatiche contenenti la gamma dei colori dal
piano.

Tipologia e scelta delle vernici

La tinteggiatura esterna abbiamo visto avere non solo una funzione
cromatica/estetica ma anche e soprattutto una funzione protettiva dagli agenti
atmosferici (in particolare l’acqua) e dall’inquinamento che è molto
aggressivo. Le pitture per esterni devono sostanzialmente avere due
caratteritiche fondamentali: idrorepellenza e la traspirabilità. In
questo modo protegge gli strati interni dall’azione dell’acqua e allo stesso
tempo lascia “respirare” la muratura.

Le tre tipolgie di pitture che meglio rispecchiano queste caratteristiche e
che vengono maggiormente utilizzate sono:

  • pitture a bese di resine sintetiche acriliche
  • pitture silossaniche
  • pitture minerali a base di calci o silicati.

LEGGI ANCHE:

Quali sono le fasi applicative del ciclo di tinteggiatura

Per avere un buon risultato finale, il sistema composto dallo strato di
pittura, intonaco e supporto devono dialogare fra loro ed essere fra loro
compatibili. Non è sufficente solamente quindi la
stesura con rullo o pennello della vernice sulla facciata dell’edificio, ma è opportuno trattate e
lavorare anche il supporto soprattutto in lavori di ristrutturazione. In
questi casi ad esempio di solito si procede con la stesura di un rasante
eventualmente rinforzato con una rete in fibra di vetro, che serve a
rinforzare e distribuire le tensioni in modo da evitare
crepe e lesioni.

Normalmente quindi le fasi operative da seguire nel ciclo applicativo sono:

  1. consolidamento del supporto con prodotti “fissativi” o
    “consolidanti”;
  2. applicazione di uno strato di fondo, in modo da creare una superficie
    ideale dove applicare la pittura;
  3. applicazione della pittura scelta data con più mani.

LEGGI ANCHE:
Come tinteggiare casa: le migliori pitture e prodotti vernicianti 

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