L’energia solare prodotta attraverso i pannelli fotovoltaici è destinata a diventare la fonte di energia dominante entro la metà del secolo ma rimangono alcune incertezze circa la stabilità della rete e sulla capacità di approvvigionamento.

Cosa sono e come funzionano i Tipping Point
I tipping point climatici sono i cosiddetti punti di non ritorno climatici che provocheranno cambiamenti improvvisi e irreversibili dell’ambiente naturale terrestre, con conseguenze globali che comprendono le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide occidentale, le barriere coralline nelle fasce tropicali, la circolazione del vortice subpolare del Nord Atlantico e le regioni coperte da permafrost.
Questi 5 punti di non ritorno climatici sono già in atto e sono dovuti al riscaldamento globale del Pianeta. La cosa è molto allarmante ed è doveroso intervenire immediatamente per non riuscire più a fare nulla per arginare la situazione. Basti pensare che secondo i dati di Copernicus il Global Warming nel 2023 ha raggiunto i + 1,46 gradi centigradi, ovvero vicinissima alla soglia di 1,5°C stabilita dall’Accordo di Parigi per il clima.
I vari effetti del cambiamento climatico che stiamo vedendo davanti ai nostri occhi (alluvioni, inondazioni, periodi di forte siccità e brevi periodi di forti piogge, caldo anomalo, scioglimento dei ghiacciai, etc.) non procedono in modo lineare con l’aumento del global warming, ma subiscono accelerazioni improvvise una volta superata una certa soglia. Questo comporta a un cambiamento improvviso e drastico per poi ritrovare un nuovo punto di equilibrio diverso dal precedente. Come si dice Madre Natura e il Pianeta Terra continueranno ad esistere in una forma diversa, chi sarà destinato all’estinzione sono proprio gli esseri umani.
I tipping point si attivano prima del previsto
La questione è molto seria e imminente; l’avvertimento arriva dal Global Tipping Points Report, uno studio presentato oggi alla COP28 di Dubai e curato dall’università di Exeter che ha coordinato 200 ricercatori affiliati a 90 enti di ricerca in 26 paesi.
Quello che possiamo ancora fare, e cioè un’azione immediata globale e coordinata per contrastare i fenomeni legati al riscaldamento globale, è fondamentale per salvare noi e il pianeta dove viviamo. Nei prossimi decenni, e prima del previsto, potremmo raggiungere i punti di non ritorno con effetti catastrofici e irreversibili con un effetto domino devastante.
Il tipping point fotovoltaico
Il tipping point fotovoltaico e la transizione solare potrebbe già essere raggiunta visto l’enorme sviluppo e diffusione di questa tecnologia a livello globale. Le varie politiche energetiche stanno rendendo il fotovoltaico la fonte energetica dominante nei mercati elettrici globali prima del 2050.
Il tipping point fotovoltaico è inteso quindi come punto di non ritorno nella diffusione del solare, questo grazie al forte miglioramento della tecnologia del fotovoltaico che ha visto un miglioramento della resa e della durata, una maggiore efficienza delle pratiche di riciclo e miglioramento nell’accumulo energetico.
La praticità di installazione e diffusione del fotovoltaico, la modularità e replicabilità su larga scala sfruttando l’energia pulita e inesauribile del sole ha portato a una sempre più larga diffusione del fotovoltaico. In particolare sono stati fatti passi avanti anche con altri sistemi come le tegole fotovoltaiche, i pannelli fotovoltaici adesivi e le celle solari in Perovskite.
Tali considerazioni sono state fatte anche da un gruppo di scienziati dell’Università di Exeter e dell’University College di Londra che, attraverso un modello tecnologico ed economico basato sui dati, ha voluto stabilire i livelli di predominanza delle varie fonti energetiche nel futuro a medio e lungo termine.
I problemi del tipping fotovoltaico
Secondo quanto abbiamo appreso con il tipping fotovoltaico indietro non si torna; l’energia fotovoltaica è destinata a diventare la principale fonte elettrica a livello mondiale prima della metà del secolo. Esistono però quattro macro problemi su cui concentrare l’attenzione dei governi per risolvere appieno la questione del fotovoltaico.
Tali problemi sono legati a:
- Flessibilità della rete: per avere una rete veramente flessibile occorre investire nell’infrastruttura, realizzare nuovi collegamenti regionali, ampliare l’accumulo energetico, puntare su servizi di gestione della domanda;
- Accesso equo ai finanziamenti: occorre avere un occhio di riguardo ai paesi poveri che non possono avere accesso ai finanziamenti di cui dispongono i paesi più ricchi;
- Catene di approvvigionamento: sono necessari grandi volumi di metalli e minerali per la produzione di celle, batterie e linee elettriche;
- Opposizione politica: la transizione solare mette a rischio 13 milioni di persone in tutto il mondo che lavorano nelle industrie fossili e in quelle collegate.