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ZeroCAL: il cemento senza emissioni di CO2

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Il settore edile è responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2. Anche per questa ragione, ricercatori e operatori del settore negli ultimi anni hanno cercato di trovare soluzioni più sostenibili con il fine di ridurre l’impatto l’ambientale del settore.

L’ultima promettente soluzione è stata sviluppata dai ricercatori dell’Università della California di Los Angeles: il metodo zeroCal capace di eliminare quasi del tutto le emissioni di CO2 dalla produzione del cemento.

Zerocal: Disegno di una terra verde

Il cemento ZeroCAL: 98% di emissioni di CO2 in meno

Secondo gli ultimi aggiornamenti del Global Buildings Climate Tracker (GBCT), la domanda di energia e le emissioni legate al settore delle costruzioni rappresenterebbero ancora oltre un quinto delle emissioni globali.

Diversi sono stati gli sforzi e i tentativi di decarbonizzare e rendere più sostenibile il settore come il calcestruzzo senza cemento e il biocemento. L’ultima innovazione arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles, che hanno tentato di trovare soluzione ad uno degli processi più inquinanti del settore: la produzione di cemento.

Dopo più di un decennio di lavoro, il team dell’UCLA ha inventato un modo per produrre cemento con il 98% di emissioni di CO2 in meno rispetto ai metodi tradizionali. Il metodo ZeroCAL (abbreviazione di zero carbon lime), ottiene questo risultato decomponendo il calcare – la materia prima fondamentale per la produzione del cemento – per ottenere l’ossido di calcio, detto anche calce, senza rilasciare anidride carbonica nel processo.

Come funziona il metodo ZeroCAL

Abbiamo anticipato che la produzione di cemento è responsabile della maggiore produzione di CO2 nel settore edile. Questo perché produrre una tonnellata di cemento comporta grosso modo l’emissione in atmosfera di una tonnellata di CO2.

Ciò che produce maggiormente CO2 è il processo di riscaldamento del calcare in un forno per la produzione di calce. Il metodo ZeroCAL invece salta proprio questo processo di riscaldamento del calcare, basandosi invece sulla dissoluzione della roccia sedimentaria in una soluzione acquosa contenente un comune acido industriale.

Il calcio viene successivamente separato tramite nanofiltrazione a membrana. Infine, viene eseguito un processo elettrochimico per produrre idrossido di calcio, un precursore a zero emissioni di carbonio per la produzione di cemento e calce. Il processo produce come sottoprodotti solo acido cloridrico e bicarbonato di sodio, oltre ad ossigeno e idrogeno. L’idrogeno in particolare potrebbe essere usato nuovamente come combustibile pulito per riscaldare i forni del cemento.

Vantaggi e svantaggi

Sebbene il metodo ZeroCAL sia molto promettente, il processo deve essere ancora perfezionato. Allo stato attuale è ancora molto costoso da produrre e richiede molta acqua e più energia rispetto ai metodi tradizionali. Ciò potrebbe essere in parte compensato dallo sfruttamento di energia da fonte rinnovabile.

Il team di ricercatori sta continuando le ricerche per semplificare le operazioni per un migliore utilizzo dei co-prodotti dell’acido e della base prodotti per via elettrolitica per permettere a ZeroCAL di raggiungere la parità di consumo energetico dei metodi tradizionali.

Ultime notizie

Il team di ricerca sta collaborando con il più grande produttore di cemento dell’India, Ultratech Cement, per costruire un impianto dimostrativo che produrrà diverse tonnellate di calce al giorno utilizzando il processo ZeroCAL

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