La parola Biofilia recentemente è entrata molto in voga soprattutto
quando si parla di architettura di interni e design. Anche se molti ne parlano
sono in pochi a conoscere veramente il significato di questa parola e la sua
applicazione in architettura.
Biofilia: cos’è e cosa significa (foto di StockSnap – Fonte: pixabay.com) |
Cosa significa Biofilia
La parola e il concetto di Biofilia è stato ideato da
Erich Fromm negli Anni 60 e ripreso da Edward O. Wilson
(1929-2021) nel suo libro Biophilia del 1984. In anni più recenti,
Stephen R. Kellert (1943-2016) professore di ecologia sociale a Yale ha
ripreso il concetto di biofilia dandone così una definizione progettuale.
Secondo la definizione di Fromm e Wilson la Biofilia non è altro che la
tendenza psicologica ad essere attratti verso tutto ciò è vivo e vitale in
quanto esseri umani facciamo parte del mondo naturale.
Alcuni anni più tardi saranno alcuni studi scientifici a dar voce a questa
teoria secondo cui le persone hanno un’affinità, anche emotiva, intrinseca per
la natura, che si è sviluppata nel corso dell’evoluzione dell’uomo
e questa
inclinazione continua a essere una componente vitale per la salute dell’uomo.
Cosa si intende per progettazione biofilica
La nuova avanguardia dell’architettura e del design è la progettazione
biofilica secondo i caconi della biofilia. La progettazione biofilica
sostanzialmente si compone di sei elementi chiave suddivisi in più di
settanta attributi che vengono applicati all’ambiente costruito.
Per progettazione biofilica non si intende solamente inserire delle
piante all’interno di un ambiente o un ufficio ma prevede l’utilizzo sapiente
e combinato di: materiali naturali, facciate verdi, luce del sole, motivi
botanici, biomorfismo e geomorfologia, senza tralasciare la connessione
storica, geografica e culturale con il luogo dove un edificio sorge e le
caratteristiche del paesaggio per definirne la forma.
Nel 2018 è uscito Biophilic Design Guidebook e sono stati pubblicati
diversi documenti importanti per comprendere meglio la progettazione biofilica
e il cambiamento climatico, gli impatti sulla salute e il benessere delle
persone.
L’approccio tecnico della progettazione biofilica
Secondo un approccio tecnico della progettazione biofilica si cercano
di riprodurre fedelmente elementi significativi che nell’evoluzione dell’uomo
hanno segnato radicalmente il rapporto tra uomo e natura al fine di
promuovere benessere e produttività. Il concetto di biofilia è un
concetto naturale quasi astratto, mentre la progettazione biofilica richiede
un approccio molto tecnico e materiale per mettere in pratica il concetto
stesso di biofilia.
Il sistema e l’ambiente in cui si vive, il luogo dove si trova l’edificio
diventa un elemento essenziale e fondamentale di questo nuovo modo di
concepire l’architettura degli spazi. Un’architettura biofilica è
perfettamente integrata con l’uomo, la natura e l’ambiente in cui si trova. Ne
è convinto di questo anche Rita Trombin psicologa ambientale, nella
giuria del Stephen R. Kellert Biophilic Design Award promosso
dall’International Living Future Institute, andato l’anno scorso al
progetto dello Studio Heatherwick Maggie’s Leeds.
Con la biofilia si lavora sempre in un’ottica multisensoriale, dove
oltre alla vista si utilizzano anche olfatto e udito per sentire suoni, aromi
e odori in modo da attivare e caricare l’energia mentale. Non si tratta quindi
solamrnte di mettere qualche pianta e basta, ma è molto molto di più. La
stessa Trombin ha curato la pubblicazione Working with Fractals per la
la società di consulenza ambientale Terrapin Bright Green.
In sostanza secondo quanto pubblicato i frattali sono presenti ovunque
in natura e hanno un impatto positivo sulla percezione umana, sulla salute,
sulle prestazioni cognitive, sulle emozioni e sullo stress. I frattali, in
base agli studi scientifici effettuati, sono in grado di ridurre lo stress del
60% in pochissimo tempo. Non a caso, l’azienda americana Mohawk
ha lanciato la collezione Relaxing Floors: un tipo particoalre di
moquette che riproduce modelli frattali della natura.
Design biofilico e le nuove tendenze
Il design biofilico è stato nominato da Pinterest come una delle più
importanti tendenze per il 2022 e questo la dice lunga sull’importanza
di questo nuovo modo di concepire l’architettura e il design degli ambienti di
vita e di lavoro.
Un nuovo modi di concepire il costruito che oltre al verde prevede appunto
l’utilizzo di pattern e texture basati sulla natura, giochi di luci e ombre,
design per tutti i cinque i sensi. Erin Rovalo, esperta di biomimesi
del
Living Future Institute afferma: «Lavorare con pochi elementi in modo ponderato può portare una ricca
esperienza di biofilia in uno spazio».
Esempi di interni biofilici d’autore
Catherine Ryan Balagtas, direttore dei progetti della società di
consulenza ambientale Terrapin Bright Green indica questi progetti come
i migliori esempi di interni biofilici, tra cui:
- Negozio Aesop di San Lorenzo in Lucina a Roma curato dallo Studio
Guadagnino; - Hotel Bühelwirt a San Giacomo in Valle Aurina (Bolzano) di Pedevilla
Architects; - Residenza privata Desert Rain, a Bend, Oregon (Usa);
- Greenary, la casa di Francesco Mutti progettata da Carlo Ratti e
Italo Rota fuori Parma, costruita attorno a un ficus astralis di 60 anni
alto 10 metri; - Palazzo Eden a Singapore, dello studio Heatherwick.