Il Bonus Agrivoltaico 2024 rappresenta una grande opportunità per gli imprenditori e le imprese agricole che vogliono investire nelle energie rinnovabili, diventare indipendenti energeticamente e tagliare i costi in bolletta.
In questo articolo ti forniremo tutte le informazioni necessarie per comprendere come funziona l’incentivo e chi può beneficiarne nel 2024.
Bonus agrivoltaico 2024: domande fino al 2 settembre
Le installazioni di impianti agrivoltaici stanno crescendo rapidamente in tutto il mondo grazie alla loro multifunzionalità che consente di co-localizzare la produzione di energia con la produzione agricola. Anche in Europa e in Italia vista la presenza massiccia di campi coltivati, l’agrivoltaico è visto come un modo per accelerare il raggiungimento degli obiettivi climatici posti dall’UE, rendendo al contempo l’agricoltura più resiliente alle sfide climatiche.
Anche il Governo italiano per questa ragione ha messo a disposizione ben 1,1 miliardi di euro provenienti dal PNRR per incentivare la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi: l’obiettivo è la realizzazione di almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti entro il 2026.
Dal 4 giugno fino alle ore 12 del 2 settembre 2024 è possibile per gli imprenditori e le imprese agricole fare richiesta per l’erogazione di un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili e di una tariffa incentivante per l’energia elettrica netta prodotto e immessa nella rete. Ma cosa si intende per agrivoltaico innovativo e come funziona l’incentivo?
Come funziona il Bonus agrivoltaico 2024: i requisiti
Le regole che stabiliscono requisiti e modalità per l’accesso al bonus agrivoltaico, sono state elaborate dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che si occuperà inoltre di verificare e controllare che gli stessi siano rispettati dalla fase della domanda fino all’entrata in esercizio dell’impianto.
Possono accedere agli incentivi del Pnrr i sistemi agrivoltaici avanzati/innovativi di nuova costruzione e con una potenza superiore a 1 KW. Si tratta di impianti che devono essere in grado di conciliare la produzione agricola con quella energetica, prevedendo soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, insieme all’utilizzo di strumenti di agricoltura digitale e di precisione.
Requisito fondamentale è dunque la compatibilità dell’impianto con l’attività agricola svolta: la superficie minima destinata a quest’ultima dovrà essere pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico.
Gli impianti devono rispettare infine specifici requisiti tecnici di altezza minima proprio per consentire la continuità delle attività agricole o zootecniche anche al di sotto dei moduli fotovoltaici:
- per le attività zootecniche o per impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli fotovoltaici in posizione verticale fissa, è prevista un’altezza di almeno 1,3 metri;
- per le attività agricole o miste invece di almeno 2,1 m.
Chi può fare domanda
Secondo il bando possono ottenere gli incentivi per l’agrivoltaico innovativo:
- imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria anche cooperativa;
- società agricole;
- consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole;
- associazioni temporanee di imprese agricole;
- associazioni temporanee di imprese di cui all’art. 4, comma 1, lettera b) del DM Agrivoltaico, che includano almeno un soggetto di cui alla precedente lettera A.
Quanto costa 1 ettaro di agrivoltaico e quanto si risparmia
Il costo per l’installazione di impianti agrivoltaici può variare in base a diversi fattori, tra cui la tecnologia utilizzata, la capacità dell’impianto e le condizioni specifiche del terreno. In media, il costo per l’installazione di un impianto agrivoltaico su un ettaro di terreno può variare tra 500.000 e 1.000.000 di euro. Questo investimento include la progettazione, l’installazione, le infrastrutture di supporto e le eventuali modifiche necessarie per integrare il sistema con l’attività agricola esistente.
Le Linee Guida del MITE offrono un riferimento concreto indicando più specificatamente che :
Le principali voci di costo per cui risultano importanti differenze sono le strutture di montaggio che a partire da 65 €/kW degli impianti a terra arrivano a 320-600 €/kW per sistemi a colture seminative e a 130-220 €/ kW per colture permanenti; si hanno poi la preparazione del sito e l’installazione, che da 150 €/kW di installazioni tradizionali giungono a 300 €/kW per sistemi a colture seminative.
I guadagni derivanti dagli impianti agrivoltaici dipendono dalla quantità di energia prodotta e dalle tariffe di vendita dell’energia. Considerando che in genere, un ettaro di agrivoltaico ad alta efficienza può generare fino a 1.500.000 kWh all’anno e assumendo una tariffa di vendita dell’energia di 0,118 € per kWh (pari a quanto praticato dall’ARERA per il mercato tutelato a metà del 2023), il reddito annuo dalla vendita dell’energia che risulterebbe sarebbe di ben 177.000 € all’anno.