Gli impianti geotermici funzionano grazie alla geotermia, una
fonte di energia alternativa proveniente dall’energia e dal calore del sottosuolo. Fra le caratteristiche
principali degli impianti geotermici è che possono generare
riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria con un solo impianto.
Centrale geotermica (foto di Wikilmages – Fonte: flickr.com) |
Cos’è un impianto geotermico
Un impianto geotermico è un impianto che funziona grazie alla
geotermia, cioè un’energia rinnovabile e pulita proveniente dal
sottosuolo riesce a riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria
con un solo impianto. fine
Come funziona un impianto geotermico domestico
Per la realizzazione di un impianto geotermico è necessario installare
una serie di tubazioni sotto terra orizzontali e verticali che passano sotto
l’edificio e si collegano a una
pompa di calore che manda il calore del sottosuolo all’interno dell’abitazione.
Tramite un meccanismo di accumulo e di scambio termico viene emesso calore nei
mesi invernali e fresco nei mesi estivi. La pompa geotermica funziona
con l‘energia elettrica e questa può essere prodotta da un
impianto fotovoltaico
rendendo l’impianto praticamente a impatto zero. In questo modo si riesce
sfruttando solo energie pulite e rinnovabili a garantire il funzionamento
impiantistico della casa.
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Impianto geotermico (foto di Axel Michelle – Fonte: flickr.com) |
Vantaggi
Utilizzare gli impianti geotermici porta indubbiamente a notevoli
vantaggi:
- utilizzo di energie rinnovali a basso impatto ambientale
- possibilità di riscaldare, raffrescare con un solo impianto
- possibilità di integrazione con un impianto fotovoltaico
- riduzione delle emissioni di Co2
- costi di gestione praticamente nulli
- costi di esercizio inferiori del 60% rispetto a un impianto tradizionale
- necessitano di pochissima manutenzione nel lungo periodo
- è un impianto sicuro al 100% perchè usa solamente il calore del terreno
evitando problemi derivanti da corto circuiti oppure dalla combustione di
gas e carburanti - possibilità di accedere all’Ecobonus e al Bonus 110%
Impianto geotermico: tipologie
Anche se il principio di funzionamento rimane lo stesso, e cioè prelevare
calore dal terreno per poi restituirlo all’interno degli ambienti oppure
tramite la pompa geotermica e gli scambiatori trasformarlo in raffrescamento,
ci possono essere diverse tipologie di impianti geotermici:
- Impianti a bassissima temperatura: questo sistema, utilizzato per
riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria, sfrutta l’acqua
che non supera i 30° - Impianti a bassa temperatura: utilizzato principalmente per uso
industriale o termale, questo sistema usa acqua calda che può raggiungere
anche i 100° - Impianti a media temperatura: questo sistema sfrutta l’uso combinato
di acqua calda e vapore con temperature che vanno dai 100° ai 180°. Viene
prodotto calore ed energia elettrica e la temperatura viene regolata con un
fluido intermedio. - Impianti a alta temperatura: in questo caso le temperature arrivano a
superare i 180° sfruttando acqua calda e vapore. Questo impianto produce
riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria ed energia
elettrica.
Quanto costa un impianto di riscaldamento geotermico
Finora abbiamo parlato degli aspetti positivi e dei notevoli vantaggi che
hanno gli impianti geotermici industriali e domestici. Ma ora veniamo al punto
dolente: quanto costa un impianto geotermico?
Per dire e fare una stima di quanto può costare un impianto geotermico bisogna
analizzare alcuni aspetti rilevanti. In primo luogo bisogna considerare i
costi derivanti dalla trivellazione. Abbiamo detto che l’impianto è formato
dalle tubazioni e dalla sonda posti in profondità nel terreno; un impianto del
tipo verticale può arrivare a una profondità che va dai 50 ai 150 m.
Considerando che il prezzo può oscillare tra i 50 e i 60 euro ogni metro di
profondità il costo può variare dai 3000 ai 9000 euro.
I costi della perforazione rappresentano 1/3 del costo totale; inoltre è
necessario analizzare il tipo di terreno e se è possibile perforare o meno in
quella zona. Altri fattori che concorrono nella spesa finale sono:
- le dimensioni dell’impianto;
- la tecnologia utilizzata;
- la conoscenza della risorsa;
- la temperatura della risorsa;
- la chimica dell’acqua geotermica;
- la profondità delle risorse e permeabilità;
- le politiche ambientali;
- gli incentivi fiscali.
Infine non dimentichiamoci che il terreno gioca un ruolo fondamentale perchè
influisce e determina il rendimento dell’impianto stesso e quindi l’effettivo
risparmio energetico. Vediamo nella tabella sottostante le differenze di
rendimento (valori approssimativi) relativi alle sonde geotermiche verticali
in funzione del tipo di terreno.
Sottosuolo |
Rendimento (W/m) |
Sottosuolo cattivo (terreno asciutto) |
20 |
Roccia o terreno umido |
50 |
Roccia con alta conducibilità |
70 |
Ghiaia, Sabbia asciutta |
< 20 |
Ghiaia, Sabbia satura |
55 – 65 |
Argilla, Limo umido |
30 – 40 |
Roccia calcare |
45 – 60 |
Arenaria |
55 – 65 |
Granito |
55 – 70 |
Gneiss |
60 – 70 |
Facendo così una stima grossolana possiamo dire che per
installare un impianto geotermico
in una abitazione di 150 mq la spesa finale si aggira attorno ai 25.000 euro
esclusi i costi relativi all’elettricità per far funzionare la pompa di
calore. Nel caso decidiamo di farla funzionare con un impianto fotovoltaico
dobbiamo aggiungere anche questo ulteriore costo.
Conclusioni
Alla luce di quanto esposto un impianto geotermico ha dei costi
iniziali molto elevati che però vengono ampiamente recuperati nel medio e
lungo periodo. Ovviamente è possibile usufruire della
detrazione fiscale del 65% e del Bonus 110% se si aumentano di due
classi energetiche. Quindi anche se l’investimento iniziale è elevato e
apparentemente meno conveniente rispetto a quello di un impianto tradizionale
a lungo andar gli impianti geotermici si rivelano una soluzione ottimale in
termini di sostenibilità ambientale ed energetica soprattutto in caso di
edifici di nuova realizzazione.