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Impianto fotovoltaico galleggiante: come funziona e quali vantaggi offre

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Cresce sempre di più l’attenzione e la curiosità nei confronti della produzione di energia elettrica rinnovabile da impianti in acqua anche in Italia. Negli ultimi anni si è infatti sentito parlare sempre più spesso dell’installazione e progettazione di questo tipo di impianti, ma come funzionano e perché sembrano essere più vantaggiosi degli impianti a terra? 

Immagine rappresentate un lago di montagna.

Come funziona un impianto fotovoltaico galleggiante

Un impianto fotovoltaico galleggiante, chiamato anche floating PV (FPV) è una tipologia di impianto fotovoltaico abbastanza recente, la cui tecnologia è stata sviluppata solo negli ultimi 15 anni. Si tratta di una soluzione innovativa che consente di sfruttare superfici acquatiche, come laghi, bacini idrici o impianti di dissalazione, montando i pannelli solari su strutture galleggianti ancorate sull’acqua.

Questi impianti funzionano come qualsiasi altro sistema fotovoltaico. La particolarità risiede nel fatto che la vicinanza con l’acqua permette una riduzione del surriscaldamento dei pannelli, migliorandone efficienza, rendimento e durata nel tempo. Nuove ricerche hanno anche dimostrato che i parchi solari galleggianti in acqua dolce potrebbero aiutare a contrastare le minacce e i pericoli causati dal cambiamento climatico: proteggendo l’acqua dal riscaldamento e dalla proliferazione delle alghe, riuscirebbero a compensare fino a 10 anni di riscaldamento causato dal cambiamento climatico.

Vantaggi

Abbiamo già anticipato alcuni dei vantaggi di questa tipologia di impianti, sia in termini di sostenibilità che di efficienza. Riassumiamo di seguito i vantaggi principali:

  • Ottimizzazione degli spazi: sfruttano superfici inutilizzate come bacini artificiali, cave allagate, bacini idrici o riserve d’acqua. Possono essere inoltre installati anche su laghi e fiumi.
  • Maggiore efficienza energetica: l’azione termoregolatrice dell’acqua migliora l’efficienza di circa il 12% in più rispetto agli impianti terrestri. 
  • Riduzione dell’evaporazione: i pannelli solari aiutano a mantenere la temperatura dell’acqua più bassa riducendo l’evaporazione, un vantaggio significativo soprattutto considerando i grossi problemi di siccità degli ultimi anni causati dal cambiamento climatico.
  • Minor costi e minor impatto ambientale: i costi sono limitati e i tempi di realizzazione molto brevi: la realizzazione di un impianto da 100 MW flottante richiede meno di un anno e si parla di strutture mobili il cui decomissioning è semplice e senza alcun impatto ambientale.
  • Sinergia perfetta con l’idroelettrico: nel caso di utilizzo di bacini idroelettrici, il fotovoltaico galleggiante può ottimizzare le centrali idroelettriche migliorandone la resa in due modi. Innanzitutto, riducendo l’evaporazione dell’acqua, contribuisce a preservare le riserve idriche. Inoltre, può funzionare come una batteria: l’energia solare in eccesso può essere impiegata per riempire il bacino idrico tramite pompe. Questa combinazione tra fotovoltaico e idroelettrico rappresenta un’alleanza con un potenziale enorme in diverse parti del mondo, che se implementa potrebbe apportare un notevole contributo alla sicurezza e stabilità delle forniture energetiche.

Esempi di impianti fotovoltaici galleggianti in all'estero e in Italia

Nel mondo, gli impianti fotovoltaici galleggianti stanno guadagnando sempre più terreno. Tra i casi più noti troviamo:

  • Dezhou Dingzhuang (Cina): si trova in Cina il più grande parco solare galleggiante mai realizzato con i suoi 40 MWp e 166 mila pannelli solari e ben 320 MW di potenza nominale. Il progetto ha trasformato una ex area mineraria per l’estrazione del carbone nell’impianto solare galleggiante più grande mai costruito.
  • Impianto ibrido di Alqueva (Portogallo): completata nel 2022, oltre ad essere l’impianto FPV più grande d’Europa con 12.000 pannelli solari, è anche l’esempio perfetto di come la combinazione tra idroelettrico e fotovoltaico galleggiante possa ottimizzare la produzione di energia. L’energia in eccesso proveniente dai pannelli solari posizionati nel bacino idroelettrico della diga di Alqueva, viene usata per pompare acqua che sarà utilizzata a sua volta di notte per produrre elettricità. L’impianto è grado di generare 7,5 GWh all’anno e sarà dotato anche di un sistema di accumulo di energia da 2 GWhe.

Anche in Italia, sono in costruzione ben due diversi progetti ibridi in rado di coniugare energia idroelettrica e solare: il primo che andrà a sfruttare il bacino della centrale idroelettrica di Venaus in Piemonte e un altro a Montelupone (Macerata), dove i pannelli solari verranno installati sulla nuova copertura di un canale di derivazione.

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