Il Decreto Requisiti Minimi, introdotto nel 2015 per definire i parametri di prestazione energetica degli edifici, è in procinto di subire una revisione significativa con l’adozione del nuovo “Requisiti Minimi 2024”. La nuova normativa introdurrà modifiche importanti che incideranno anche sulla Certificazione Energetica APE, rendendo i calcoli più precisi e aggiornando i requisiti in materia di trasmittanza, ponti termici e teleriscaldamento. Vediamo di seguito tutte le novità.

Il nuovo Decreto requisiti minimi 2024
Il Decreto Requisiti Minimi” (D.M. 26 giugno 2015) che per la prima volta ha fissato metodi di calcolo e requisiti in materia di prestazioni energetiche degli edifici, sta per essere completamente revisionato dopo 10 anni dalla sua introduzione. Una bozza del nuovo testo, denominato “Requisiti Minimi 2024”, era già stata inviata alle Regioni nei mesi scorsi e dovrebbe essere approvata entro la fine del mese di ottobre. Il nuovo decreto darà attuazione al D.Lgs 48/2020, che a sua volta ha recepito le direttive europee EPBD III (Energy Performance of Buildings Directive) e includerà anche elementi della più recente EPBD IV (Direttiva case green). Tra gli obiettivi della nuova versione c’è anche quello di aggiornare i parametri che in questi anni si sono rivelati poco efficaci o difficili da attuare. Andremo ora ad analizzare i principali punti oggetto di modifiche e come queste impatteranno sulla Certificazione Energetica APE.
Principali novità e modifiche
Le novità introdotte dal nuovo Decreto requisito minimi riguardano:
- ricarica di veicoli elettrici; viene introdotto l’obbligo di integrazione delle tecnologie per la ricarica dei veicoli elettrici per i soli edifici dotati di posti auto.
- l’aggiornamento nei requisiti minimi di prescrizioni su benessere ambientale e sicurezza in linea con la nuova normativa europea;
- la relazione energetica prevista dalla legge Legge 10, il documento tecnico che fornisce una definizione delle prestazioni e del rendimento del sistema edificio-impianto;
- verifiche di trasmittanza;
- la revisione delle verifiche sul parametro H’t;
- l’introduzione dei ponti termici nell’edificio di riferimento (al fine di di caratterizzare meglio le verifiche sui nuovi edifici e soprattutto sugli edifici esistenti);
- l’introduzione del metodo Carnot per il calcolo dei coefficienti di conversione in energia primaria in caso di presenza di sistemi cogenerativi (teleriscaldamento);
Come si modifica la certificazione Ape
Non tutte le modifiche introdotte influenzeranno direttamente l’Attestato di Prestazione Energetica (APE); come visto, alcune riguardano aspetti diversi o i calcoli per la Relazione ex. Legge 10. Le variazioni che incidono sull’APE sono principalmente due:
- l’introduzione dei ponti termici nell’edificio di riferimento: questa modifica comporta l’inclusione delle trasmittanze limite nell’Appendice A e il calcolo di specifici ponti termici, migliorando la precisione della definizione della Classe Energetica. L’edificio di riferimento attualmente utilizzato prevede la nullità dei ponti termici, che le schermature dei mobili abbiano ggl,sh pari a 0,35 e che tutto quello che non è definito, sia preso dall’edificio reale. Il nuovo edificio di riferimento invece, considererà anche eventuali ponti termici dovuti a parete-serramento, parete cassonetto e parete solaio-balcone.
- l’introduzione del metodo di Carnot per il calcolo dei fattori di conversione dell’energia primaria nelle reti di teleriscaldamento: l’adozione di questo metodo renderà il calcolo della Classe Energetica più accurato, poiché basato sul combustibile effettivamente utilizzato per produrre calore.
Entrambe le modifiche sono volte a migliorare la precisione del calcolo e potrebbero portare ad un miglioramento delle classificazioni energetiche.
Conclusione
In conclusione, il nuovo “Decreto Requisiti Minimi 2024” rappresenta un importante passo avanti nell’aggiornamento delle normative italiane sulle prestazioni energetiche degli edifici. Con l’integrazione di nuovi parametri e l’adeguamento alle più recenti direttive europee, il decreto mira a migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità degli edifici, introducendo novità significative. Questi cambiamenti non solo renderanno i processi di certificazione energetica più precisi e affidabili, ma contribuiranno anche a promuovere un approccio più sostenibile in ambito edilizio