Tetto: pendenza minima delle falde
La pendenza minima delle falde di un tetto è un tema fondamentale dell'architettura e dipende da molteplici fattori, come il tipo di copertura e la zona climatica.
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Coperture a falda in coppi (foto di JacekAbramowicz - Fonte: pixabay.com) |
Le coperture sono gli elementi edilizi costituiti da uno strato superficiale detto manto di copertura (generalmente in coppi e tegole di laterizio) e da una struttura portante che sorregge il manto e i vari strati che lo compongono, e individuano la parte superiore più estrema di un edificio.
La copertura di un edificio ha lo scopo di:
- delimitare superiormente l'edificio
- proteggere l'ambiente interno dalle precipitazioni atmosferiche
- assicurare la tenuta all'acqua
- resistere alle sollecitazioni prodotte dai carichi del vento e della neve
- diminuire e contenere le dispersioni termiche
Il valore della pendenza di una falda è espressa in percentuale (%) ed è un rapporto che mette il relazione la lunghezza della falda e il suo dislivello, cioè la differenza di quota tra la linea di gronda e la linea di colmo.
Se partiamo dalla figura di un triangolo con tre vertici, ipotizzando un dislivello di 2,40 metri (AB) e la loro distanza in proiezione ortogonale pari a 6,00 metri (BC), la pendenza della falda sarà così determinata:
Pendenza = (AB/BC) x 100 ovvero (2,40 / 6,00) x 100 = 40 %
Trovato il valore percentuale sarà un gioco da ragazzi conoscere la misura dell’angolo, in gradi, applicando la seguente proporzione:
α : 90° = pendenza : 100%
α = 90 x 40/100 = 36°
Vediamo ora una tabella di conversione gradi/percentuale:
a |
b |
% |
gradi |
100 |
100 |
100 |
45 |
95 |
100 |
95 |
44 |
90 |
100 |
90 |
42 |
85 |
100 |
85 |
40 |
80 |
100 |
80 |
39 |
75 |
100 |
75 |
37 |
70 |
100 |
70 |
35 |
65 |
100 |
65 |
33 |
60 |
100 |
60 |
31 |
55 |
100 |
55 |
29 |
50 |
100 |
50 |
27 |
45 |
100 |
45 |
24 |
40 |
100 |
40 |
22 |
35 |
100 |
35 |
19 |
30 |
100 |
30 |
17 |
25 |
100 |
25 |
14 |
20 |
100 |
20 |
11 |
15 |
100 |
15 |
9 |
10 |
100 |
10 |
6 |
5 |
100 |
5 |
3 |
Ciò che caratterizza il tipo, la modalità costruttiva, i materiali con cui è fatta e l'architettura dell'edificio stesso è la pendenza delle falde del tetto, fondamentale per il corretto deflusso dell'acqua piovana nei pluviali e negli scarichi. In base alla pendenza le coperture possono essere:
- tetti a falde: costituiti da una o più falde variamente conformate, con pendenza più o meno accentuata a seconda dei materiali impiegati nel manto di copertura
- tetti piani: costituiti da superfici con pendenze minime ma sufficienti ad assicurare lo smaltimento dell'acqua verso gli scarichi.
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Complesso di edifici con tetto piano (foto di JanneG - Fonte: pixabay.com) |
Criteri per la scelta della forma del tetto
- tetti semplici: quelli impiegati per coprire edifici a pianta rettangolare; questi a sua volta si distinguono in:
- tetti a una falda
- tetti a due falde o a capanna
- tetti a quattro falde o a padiglione
- tetti curvi
- tetti composti: quelli utilizzati per coprire edifici a pianta articolata.
- evitare di assegnare pendenze diverse alle falde di uno stesso tetto;
- ridurre al minimo indispensabile la presenz di compluvi e delle intersezioni delle falde con superfici verticali;
- proteggere con converse e grembiali le linee di compluvio;
- disporre le falde tenendo conto della direzione prevalente del vento, dell'esposizione e dell'irragiamento solare.
La pendenza del tetto deve essere scelta, oltre che in relazione alla eventuale necessità di fruire di una sufficiente altezza del locale sottotetto, in base ai seguenti criteri:
- la pendenza minima: la pendenza minima delle falde deve essere sufficiente a garantire la tenuta all'acqua , in relazione al tipo di materiali impiegati per il manto di copertura e alla loro sovrapposizione. In caso di pendenza insufficiente deve essere predisposto uno strato impermeabilizzante al di sotto del manto di copertura
- la pendenza massima: la pendenza massima deve essere scelta in relazione all'esigenza di assicurare il posizionamento degli elementi del manto di copertura, in modo che non avvengano scivolamenti e spostamenti verso il basso.
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Pendenze normalmente consigliate per vari tipi di manti di copertura |
Sulla determinazione della pendenza ideale del tetto incide anche la lunghezza della falda: nelle falde troppo lunghe, soprattutto se di scarsa pendenza, possono verificarsi infiltrazioni attraverso il manto per effetto di fenomeni di capillarità, specialmente in presenza di abbondanti precipitazioni. Quando invece è richiesto dall'esposizione del vento, o quando la pendenza della falda supera un certo limite, è necessario fissare le tegole inchiodandole ai listelli dell'orditura oppure utilizzando della malta cementizia.
In generale nelle aree di pianura e nelle aree mediterranee, con la presenza di un clima mite e soleggiato si privilegiano i tetti piani, mentre nelle aree montane e pedemontane i tetti a falde, e più le precipitazioni di acqua e neve sono abbondanti e più la falda deve essere inclinata; il peso della neve infatti potrebbe compromettere la staticità dell'intera struttura.
Le indicazioni concernenti la pendenza e la lunghezza massima delle falde realizzate con tegole di laterizio sono riportate nella seguente tabella:
Tipo di tegola (senza fissaggio) |
Zona climatica |
Pendenza minima e massima della falda (%) |
Lunghezza massima della falda (m) |
Coppi
|
Tutta Italia |
35-45 |
10 |
Marsigliesi Portoghesi Olandesi
|
Italia Settentrionale e zone appenniniche.
|
35-60 |
12 |
Marsigliesi Portoghesi Olandesi
|
Italia Centrale, Meridionale e insulare |
30-60 |
10 |
I tetti piani
I tetti piani hanno una pendenza minima atta a garantire il normale deflusso dell’acqua piovana, permettendo quindi di evitare problematiche dovute a ristagno di liquidi. Secondo la normativa si considerano tetti piani quelli che hanno una pendenza minima inferiore al 5%.
Fondamentale quindi per un tetto piano è il sistema di impermeabilizzazione, la cui scelta deve essere fatta considerando:
- condizioni climatiche del luogo dove si trova l'edificio;
- grado di accessibilità alla copertura e conseguente entità e natura dei carichi agenti;
- necessità di isolare termicamente l'ambiente interno.
A seconda del tipo di fruizione i tetti piani possono
- praticabili: quando sono accessibili alle persone. Si distinguono in:
- terrazze;
- tetti a giardino pensile;
- tetti carrabili.
- non praticabili: quando sono accessibili alle persone se non per operazioni di manutenzione;
In fase di realizzazione, è necessario prevedere i seguenti strati:
- strato di impermeabilizzazione
- starto di pendenza
- strato di separazione: generalmente realizzato mediante la posa di TNT
- strato di isolamento termico: generalmente realizzato con la posa di pannelli rigidi di materiale isolante
- barriera al vapore: impedisce la formazione di condensa,
- strato portante.
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Tetto piano con guaina impermeabile (foto di sanremo-domains - Fonte: pixabay.com) |
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