Quando si svolgono lavori di scavo, ci si trova spesso di fronte alla questione dello smaltimento di terreno e rocce. Le procedure da attuare sono molteplici così come variano i regimi normativi a seconda di caratterizzazione, provenienza e destinazione del terreno e delle rocce da scavo. È importante conoscere le migliori pratiche per gestire correttamente terre e rocce da scavo, sia per motivi ambientali che legali.

Terre e rocce da scavo: definizione e normativa
L’intera materia è regolata dal D.P.R. 120/2017 che definisce all’art 2 dello stesso, le terre e rocce da scavo come “i materiali naturali che vengono rimossi durante i lavori di scavo per la realizzazione di opere edili”, come ad esempio:
- scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee);
- perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento;
- opere infrastrutturali in generale (galleria, strade, ecc.);
- rimozione e livellamento di opere in terra.
La gestione di questi materiali è regolamentata per evitare impatti negativi sull’ambiente e soprattutto garantire la sicurezza nei cantieri. Il suolo può infatti rappresentare un fattore di rischio durante le attività di scavo a causa della possibile presenza di sostanze inquinanti, come metalli pesanti o composti organici, che possono essere dannosi per la salute umana e l’ambiente, senza considerare poi i possibili rischi di di seppellimento, sprofondamento e crolli che possono mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori.
La normativa specifica che le terre e rocce da scavo possono essere riutilizzate, smaltite o trattate in modo diverso, a seconda delle caratteristiche del materiale e del contesto di utilizzo.
Documentazione obbligatoria
Il piano scavi è obbligatorio quando i lavori di scavo superano determinati volumi o quando sono previsti interventi in aree particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale. Questo documento dettaglia le modalità di gestione delle terre e rocce da scavo, inclusi i metodi di smaltimento o riutilizzo.
Non è obbligatorio compilare il FIR (Formulario di Identificazione dei Rifiuti) quando le terre e rocce da scavo sono destinate al riutilizzo diretto nel cantiere da cui provengono, a condizione che soddisfino i requisiti di purezza e non siano contaminate.
Quando le terre e rocce da scavo sono rifiuti e dove si devono buttare?
Le terre e rocce da scavo sono considerate rifiuti quando non possono essere riutilizzate in modo sicuro o quando contengono contaminanti che superano i limiti di legge. In questi casi, devono essere smaltite in discariche autorizzate o trattate in impianti specializzati per la decontaminazione.
Conclusione
Gestire correttamente le terre e rocce da scavo è fondamentale per garantire la sicurezza nei cantieri e proteggere l’ambiente. Conoscere e applicare le normative vigenti permette di affrontare le attività di scavo con responsabilità e consapevolezza. Speriamo che questa guida ti abbia fornito le informazioni necessarie per trattare il terreno di scavo in modo conforme e sicuro.