Bugnato: cos'è e perché viene usato

Cosa intendiamo quanto parliamo di bugnato?

Le murature di pietra squadrata, dette anche di pietra concia, erano costituite da elementi lapidei squadrati in forma regolare, o con altre forme adatte alla realizzazione di cornici, archi, ecc che prendevano per l’appunto il nome di conci.

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Palazzo dei Diamanti a Ferrara con bugne a punta di diamante
(foto di cusarina - Fonte: https://pixabay.com)


Cos'è il bugnato e cosa sono i conci

I conci venivano lavorati sulle facce per dare la forma e la planarità necessarie per giustapporli tra loro, riducendo al minimo lo spessore di malta da interporre: la loro connessione era resa più salda, specialmente negli angoli e nelle intersezioni tra i muri, da grappe di ferro o di bronzo, inserite in apposite scanalature per unire i conci di uno stesso filare e da perni per unire elementi di corsi sovrapposti. 

A seconda delle lavorazioni si potevano avere diversi tipi di superficie delle murature, come i famosi bugnati ( con bugne piane, a cuscino, a punta di diamante, ecc.) dei palazzi rinascimentali.

Una di esse è costituita dalle murature con paramento di pietra squadrata: soluzione che, per ridurre la quantità di materiale da lavorare, era realizzata mediante conci squadrati soltanto sulla faccia esterna a vista (il paramento), e pietre grossolanamente lavorate per la parte interna. 

La tecnica del bugnato è stata inventata in epoca romana, uno dei momenti di massimo genio per quanto riguarda l'edilizia, l'idraulica, l'ingegneria e l'architettura. 

La storia attraverso il bugnato sulle facciate

Il bugnato è tipico degli edifici e palazzi storici che risalgono all'epoca rinascimentale. Firenze ad esempio, che è la culla del Rinascimento, è piena zeppa di edifici dove è presente il bugnato sulla facciata. Il bugnato è stato ripreso dagli architetti fiorentini dal più antico e classico bugnato di epoca romana, e sono riusciti a renderlo più carino per abbellire i palazzi nobiliari.

Il bugnato era anche simbolo di eleganza, imponenza e maestosità e caratterizzava la facciata principale che dava sulla pubblica via, era una sorta di biglietto da visita. Il bugnato richiama una composizione a conci squadrati  e regolari di grandi dimensioni con le varie fughe e in quel periodo si sono sviluppati i tre principali tipi di bugnato che sono: il bugnato piano, quello a cuscino e quello a punta di diamante, solitamente utilizzato nelle chiese o in alcuni palazzi.

Sono molti i palazzi ed edifici storici di epoca rinascimentale in tutta Italia da nord a sud che presentano il bugnato nella loro facciata principale: a volte veniva utilizzato su tutta la facciata ma a volte invece veniva utilizzato nella parte bassa della facciata fino ad una certa altezza, oppure nella parte bassa veniva utilizzato un tipo di bugnato e nella parte superiore un latro tipo di bugnato.

Dove troviamo il bugnato in Italia

Firenze, culla del Rinascimento, è in assoluto la città che presenta moltissimi palazzi ed edifici con il bugnato sulla facciata e fra questi ricordiamo il Palazzo Medici Riccardi, con delle lavorazioni diverse su ogni piano e palazzo Rucellai, progettato da Leon Battista Alberti. A Ferrara invece abbiamo il bellissimo palazzo dei Diamanti, (caratterizzato proprio dal bugnato a forma di diamante) esempio più compiuto e raffinato di palazzo “nobilitato” da facciate interamente rivestite di diamanti lapidei; mentre a Mantova abbiamo il Palazzo Te e il Palazzo Canossa ad opera dell'architetto Giulio Romano. Questi solo per citare alcuni fra i più belli esempi ma in tutti i centri storici d'Italia, di città più o meno grandi, è presente il bugnato.

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Palazzo Strozzi a Firenze con bugne a cuscino
(foto di Federico Pelloni - Fonte: https://www.flickr.com)

Cos'è dunque un muro bugnato

Il bugnato è un paramento murario esterno costituito da blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate, preventivamente lavorate in modo che i giunti orizzontali e verticali risultano scanalati ed arretrati rispetto al piano di facciata della muratura, con un effetto aggettante di ogni singolo blocco. Questo tipo di rivestimento di pietra si chiama bugnato per via dei suoi elementi principali, le bugne, che sono i vari blocchi di pietra lavorati e squadrati e giustapposti uno con l'altro e che possono avere avere diverse lavorazioni: rustico, liscio, squadrato, a cuscino, a punta di diamante.

Il bugnato non solo impreziosisce e conferisce un particolare tocco estetico alla facciata dell'edificio, dando un tocco di eleganza e raffinatezza, ma essendo il filo della facciata arretrato rispetto alla bugna migliora lo sgocciolamento dell'acqua piovana in modo da evitare la formazione di ristagni e accumuli all'interno delle scanalature. Quindi come spesso accade, in passato come oggi, una soluzione architettonica ha sempre una duplice faccia: quella estetica e quella funzionale.

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Palazzo Rucellai a Firenze con bugne piane
(foto di The Ellis School - Fonte: https://www.flickr.com)


Tipologie di bugnato

I principali tipi di bugnato e le forme di bugne più comuni sono:
  • piane o liscio: quando le bugne sono lisce e perfettamente squadrate in leggero rilievo;
  • rustico: quando è squadrata ma la superficie della bugna è rigata, o comunque non è liscia;
  • a cuscino: quando la bugna ha una forma bombata;
  • a punta di diamante: quando la bugna ha una forma  tronco-piramidale.

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Palazzo Gondi in Piazza San Firenze con bugne piane e a cuscino
(foto di Elliott Brown - Fonte: https://www.flickr.com)


Perché veniva usato il Bugnato

Il bugnato in relazione alla città, all'architetto che progettava l'edificio, alla pietra utilizzata e all'importanza dell'edificio stesso nel corso dei secoli ha assunto diverse lavorazioni. Oggi non si costruisce più con il bugnato ma in passato, in epoca rinascimentale e tardo rinascimentale veniva utilizzato per vari motivi:
  • la particolare lavorazione del bugnato permetteva di lasciare delle scanalature sui quattro lati della bugna in modo da far scivolare l'acqua piovana;
  • contribuire a dare un maggior senso di robustezza e maestosità al palazzo;
  • dare maggiore importanza e rilevanza architettonica alle facciate degli edifici;
  • per motivi puramente estetici, che fanno risaltare il gioco di luce-ombra e di chiaro-scuro che danno all'edificio una bellezza particolarmente suggestiva.

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Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli con bugne a punta di diamante
(foto di Rutger van der Maar - Fonte: https://www.flickr.com)

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