Le tecniche per la posa in opera e i criteri di integrazione con gli
altri elementi della struttura portante dell’edificio, variano sensibilmente a
seconda del tipo di solaio di calcestruzzo armato adottato. Si passa da
solai gettati interamente in opera ai
solai con travetti prefabbricati di
calcestruzzo armato precompresso, o
travetti prefabbricati in latero-cemento tipo “Bausta” che riducono al
minimo le operazioni di montaggio e il getto di completamento in
cantiere.
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Getto collaborante sopra solaio tipo Bausta (foto di gruppocbp – Fonte: flickr.com) |
Tipi di solaio misto
La scelta del tipo di solaio dipende dalle specifiche situazioni
operative (ampiezza e ubicazione del cantiere, entità e tipo di mano
d’opera, disponibilità di attrezzature, tempi di costruzione, tipo di
edificio, etc.).
Possiamo avere diversi tipi di solaio misto ognuno adatto
in base al tipo di impiego:
- Solaio gettato in opera: edifici caratterizzati da irregolarità planimetriche;
- Solai con travetti di latero-cemento prefabbricati tipo “Bausta”: edifici di modesta entità o in ristrutturazione;
- Solai con travetti prefabbricati in C.A.P: per qualsiasi intervento edilizio;
- Solai con pannelli prefabbricati: edifici grandi e medi con pianta a geometria regolare;
- Solai predalles: per solai su cantinati e autorimesse di edifici residenziali e
non.
Solai misti in latero-cemento tipo Bausta
L’elevato peso delle solette piene ha introdotto a ricercare tecniche
costruttive che consentissero un alleggerimento, pur mantenendo la
resistenza ai carichi e la rigidezza della struttura. In base alla modalità
di realizzazione i solai misti possono essere definiti:
- solai gettati completamente in opera: quelli di più comune
impiego perchè si adattano più facilmente per coprire ambienti a pianta
non rettangolare;
- solaio con elementi prefabbricati: realizzati mediante
l’impiego di travetti oppure di pannelli di vari tipi.
Fra i solai con elementi prefabbricati abbiamo:
- solai di latero-cemento con travetti prefabbricati
- solai a pannelli prefabbricati di latero-cemento
- solai a pannelli prefabbricati tipo predalles.
L’impiego dei solai misti con elementi prefabbricati è tanto più
conveniente quanto maggiore è la possibilità di ridurre la varietà
dimensionale degli elementi impiegati: in particolare i
solai a travetti prefabbricati tipo Bausta
sono preferibili nelle piccole costruzioni e nelle ristrutturazioni
edilizie e per lavori in zona sismica, mentre i solai a pannelli sono più
vantaggiosi in edifici di maggiori dimensioni per i quali sia necessario
accelerare i tempi di esecuzione.
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Solaio in latero-cemento tipo Bausta (foto di Gruppo IFFI – Fonte: flickr.com) |
Parti costituenti di un solaio Bausta
Le parti costituenti di un
solaio misto in latero-cemento sono:
- travetto in latero-cemento tipo “bausta” con tralicci elettrosaldati, realizzata negli spazi rimanenti tra le file delle pignatte in
laterizio;
- travetto ripartitore o rompitratta, disposta perpendicolarmente ai
travetti;
- pignatta in laterizio, elemento di alleggerimento tra i travetti in
laterizio;
- travetto di bordo, disposto alle estremità del solaio a sbalzo per
realizzare il collegamento dei travetti;
- doppio travetto, ha la funzione di irrigidire il bordo del solaio;
- getto di completamento in calcestruzzo, in modo da formare, al di
sopra dell’estradosso dell’elemento di alleggerimento, una soletta in
calcestruzzo, denominata caldana o cappa superiore
su cui poggiare i successivi strati del solaio.
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Soalio Bausta con travetti prefabbricati in latero-cemento e pignatte in laterizio (foto di dr.ristrutturazioni – Fonte: flickr.com) |
Solaio Bausta: caratteristiche tecniche e strutturali
La notevole incidenza del costo delle casserature necessarie per la
realizzazione dei solai interamente gettati in opera ha spinto alla
ricerca di soluzioni più economiche: s sono così prodotti
travetti prefabbricati in stabilimento, aventi la funzione di
sostenere blocchi forati di forma specifica e si è eliminata la necessità
del tavolato continuo di appoggio.
I tipi di travetti prefabbricati di più comune impiego sono due:
- travetti di latero-cemento con tralicci elettrosaldati
- travetti di calcestruzzo amato precompresso.
I
travetti prefabbricati di latero-cemento con tralicci elettrosaldati
sono costituiti da un traliccio elettrosaldato, i cui ferri inferiori
sono inglobati in un getto di calcestruzzo contenuto all’interno di una fila
di fondelli di laterizio con sezione a “C”; nel
getto di calcestruzzo sono inserite barre di acciaio dimensionate in
base ai momenti flettenti di esercizio. In questo modo si ottengono travetti
di varie lunghezze che presentano una rigidezza e una resistenza sufficienti
per sostenere i blocchi forati e il successivo getto di completamento. Sono
però sempre necessari appoggi intermedi, sostenuti da puntelli, disposti a
determinati interassi.
- intradosso completamente in laterizio;
- leggerezza e manovrabilità dei travetti;
- traliccio dei travetti che garantisce un efficace collegamento ai getti
ed alle murature integrative; - si prestano ottimamente per gli interventi di ristrutturazione degli
edifici, grazie alla facilità di appoggio sulle murature portanti
I principali svantaggi sono:
- inadatti per edifici di grandi dimensione;
- scarsa rigidezza nelle fasi transitorie di posa-montaggio-getto;
- tempi di posa notevoli, anche se inferiori a quelli dei solai gettati in
opera.
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Pignatte in laterizio del solaio tipo Bausta (foto di Gruppo IFFI – Fonte: flickr.com) |
Particolarità esecutive dei solai misti in latero-cemento tipo “Bausta”
Oltre che dal rispetto delle regole di progettazione, il buon comportamento
statico dei solai dipende dalla loro corretta esecuzione, che deve tener
conto di tutti gli accorgimenti suggeriti dalla prassi costruttiva. I
solai con travetti prefabbricati Bausta richiedono accorgimenti
particolari per integrare l’armatura e per realizzare correttamente il loro
completamento.
Fra le particolarità esecutive dei
solai in latero-cemento tipo Bausta abbiamo:
- il blindaggio
- la modalità di appoggio alle estremità dei travetti
- necessità di usare i travetti ripartitori
Il blindaggio serve ad aumentare la resistenza del solaio in
prossimità del collegamento con le travi. Esso può essere realizzato a
file alterne sostituendo il primo blocco con il
getto di calcestruzzo, in modo da produrre un allargamento della
sezione dei travetti. E’ opportuno inserire tavelle di laterizio, oppure
semplici mattoni forati, davanti ai fori dei blocchi adiacenti alla trave
per evitare che il getto li riempia eccessivamente.
Per quanto riguarda le
modalità di appoggio alle estremità dei travetti, questi devono
essere incastrati, nelle murature oppure nelle travi ribassate, per una
profondità non inferiore 5-10 cm; nel caso di travi in spessore deve essere
invece previsto un inglobamento delle estremità dei travetti. Sugli appoggi
è inoltre necessario predisporre apposite armature per assorbire i momenti
flettenti negativi. I sostegni provvisori vanno posti a interassi compresi
tra 1,5 e 2 m, a seconda dei pesi dei solai, con almeno un appoggio
intermedio anche per luci modeste.
Data l’assenza di una casseratura continua di sostegno, i
travetti ripartitori devono essere realizzati mediante l’inserimento
di blocchi speciali di minore altezza su una fila trasversale ai travetti
del solaio e il posizionamento di ferri longitudinali, che resteranno
disposti verso l’estradosso, dovendo scavalcare tutti i travetti
prefabbricati. Si completerà poi il solaio Bausta con il solito
getto di calcestruzzo.
Vorrei sapere l'anno in cui è stato brevettato il solaio Bausta e l'inizio della sua messa sul mercato, grazie
Salve, sinceramente non saprei dirle l'anno in cui è stato brevettato il solaio Bausta ma la sua messa sul mercato risale tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 con il boom edilizio. Facendo una breve cronistoria le prime realizzazioni di solai misti laterocementizi risalgono al 1911 ma fu solo dopo la metà degli anni ’20 che il contributo determinante di lungimiranti imprenditori del settore portò questa tecnica ad essere utilizzata su larga scala. Negli anni ’30 furono brevettati diversi sistemi di prefabbricazione che utilizzavano elementi forati in laterizio assemblati “in linea” solidarizzati da tondini in acciaio e malta cementizia all’interno di apposite scanalature. Si realizzavano così travetti laterizi che era possibile affiancare lasciando lo spazio per la nervatura da gettare successivamente in opera.
Nel dopoguerra e quindi a partire dagli anni ’40 e fino agli anni ’60, si svilupperanno tre tecniche di produzione di travetti armati:
– in laterizio con profilo a “T” rovescio con le armature alloggiate in opportune scanalature;
– in cemento con profilo a “T” rovescio costituito da calcestruzzo precompresso;
– in laterizio e traliccio, costituito da un’armatura metallica inserita nella parte inferiore di un fondello anch’esso in laterizio.